Manifesteremo assieme a movimenti sociali e civili, ai NoTav, alle reti pacifiste, al
sindacalismo di base conflittuale, alle organizzazioni della sinistra di classe e radicale.
Scendiamo in piazza prima di tutto per ricordare che è dal 16 gennaio 1991 che Usa e
Nato bombardano in Medio Oriente nel nome della democrazia e della lotta al terrorismo e
che da allora tutti i governi italiani hanno violato l’articolo 11 della Costituzione.
Il risultato dopo 25 anni è che la guerra è sempre più vasta mentre la democrazia è
sempre più scarsa e il terrorismo si alimenta proprio dai disastri e dalla ferocia delle
cosiddette “guerre umanitarie”. Nel Medio Oriente siamo alla vigilia di una guerra
generalizzata tra i più potenti stati della regione. Nella stessa Europa torna la guerra, per
la seconda volta dopo quella che distrusse la Jugoslavia. In Ucraina Nato e UE
sostengono un governo, ove sono presenti forze dichiaratamente nazifasciste, che fa
guerra di sterminio ad una parte del paese.
La guerra è il problema, non la soluzione.
La guerra si fa per sporchi affari e sporchi interessi e niente altro, contrastarla e fermarla è
il primo obiettivo se non si vuole precipitare in un disastro senza fine e confini.
Accanto alla guerra e alle politiche di guerra nei paesi NATO e UE si afferma sempre di
più la guerra economica contro i propri popoli e i loro diritti sociali.
Guerra e austerità oramai sono indissolubilmente legate, anche sul piano istituzionale,
come dimostra la vergognosa decisione della Unione Europea di permettere di sforare i
vincoli del fiscal compact esclusivamente per finanziare spese di guerra.
Oramai è evidente che Nato e UE sono facce diverse della stessa politica, oramai è
evidente che se si ci si vuole sottrarre a quelle politiche bisogna rompere con le istituzioni
che le promuovono e che pace, democrazia e giustizia sociale possono affermarsi solo
contro e fuori la UE e La Nato. Queste organizzazioni non sono riformabili lo hanno
dimostrato i fatti e le drammatiche sconfitte di ci ha provato. Queste organizzazioni
distruggono la democrazia, come dimostra da noi la controriforma costituzionale fondata
sul pareggio di bilancio e sul sistema autoritario voluto dal governo Renzi.
Bisogna avere la consapevolezza e il coraggio di affermare che la rottura con la Nato,
la UE e con la moneta che la tiene assieme, l’Euro, sono le condizioni per ripartire.
La Piattaforma Sociale Eurostop partecipa e invita a partecipare alla mobilitazione con
questo spirito e questa volontà: ripartire affrontando tutti gli avversari della pace, della
democrazia e dell’eguaglianza sociale. Sabato 16 Gennaio 2016 tutti in piazza:
MANIFESTAZIONI A
ROMA ore 14.00 Pzza ESQUILINO
MILANO ore 15.00 Pzza SAN BABILA
Piattaforma Sociale Eurostop
Sito: www.eurostop.info, mail: euro [email protected]