Gli Spitfire sono spuntati dalle urne

Democrazia dei popoli ed euforia delle Borse sono incompatibili, ce ne faremo una ragione. Morto subito il Ttip comincia la fine dell’Ue. Oggi in Gran Bretagna domani in Italia e in tutta Europa. Viva la Brexit, ora Renxit e poi Italexit

Smentendo tutti i sondaggisti e tutti i palazzi del potere, e anche la prematura gioia delle Borse e le premature lacrime nostre, il popolo britannico ha detto basta alla UE. Lo aveva fatto un anno fa anche il popolo greco, anche allora smentendo i sondaggi, poi il suo governo si era piegato alla tirannia della Troika.

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Gran Bretagna: un veterano laburista voterà Brexit

Skinner appoggia la Brexit per salvare la Gran Bretagna dall’abbraccio capitalista dell’Unione EuropeaDennis Skinner ha rotto il suo silenzio riguardo al referendum sull’uscita o meno della Gran Bretagna dalla UE e ha rivelato che voterà a favore dell’uscita.
Il deputato laburista, un veterano del partito, era fra quei deputati che ancora non avevano preso pubblicamente posizione su cosa avrebbero votato nel referendum del 23 Giugno.
Ma Skinner (soprannominato “la Bestia di Bolsover”) ha votato contro l’inclusione di qualsiasi trattato europeo nel diritto britannico sin da quando è entrato in Parlamento nel 1970.
In una conversazione con il “Morning Star” ha confermato di essere a favore di una rottura con Bruxelles perché non ritiene che si possa ottenere una riforma progressista dell’Unione Europea.

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Il 14 giugno manifestaimo solidarietà e appoggio ai lavoratori francesi in lotta contro la Loi Travail

Il 14 giugno in Francia ci sarà una grande giornata di sciopero e mobilitazione contro la Loi Travail che culminerà in una manifestazione a Parigi che già si annuncia come eccezionale.

Da molte settimane lavoratori, giovani, popolo francesi sono in lotta contro la legge voluta dal governo Hollande, sotto dettatura della Unione Europea, che distrugge il contratto nazionale, liberalizza i licenziamenti, peggiora il salario e le condizioni di lavoro. Quel grande fronte di lotta, che vede assieme organizzazioni sindacali movimenti, operai, studenti, precari, oggi parla a tutta l’Europa e suona la campana della ribellione alle politiche liberiste di
distruzione dei diritti sociali e del lavoro, che sono la sostanza della Unione Europea.
In Italia quelle politiche sono ora realizzate dal Jobsact e dalla controriforma costituzionale del governo Renzi. La lotta del popolo francese parla prima di tutto a noi e chiede conto prima di tutto della passività e della complicità dei grandi sindacati confederali, ma anche dei limiti dei nostri movimenti e del più tradizionale mondo della sinistra.
La Piattaforma sociale Eurostop ritiene che tutte le forze disposte a lottare contro le politiche di austerità e competitività liberista debbano oggi mobilitarsi a sostegno della lotta in Francia.
Per questo il 14 bisogna manifestare davanti alle sedi istituzionali della Francia, ambasciata, consolati, legazioni, per dire che siamo con chi lotta e contro Hollande, Renzi, Merkel, Draghi e tutta la loro politica di distruzione dei diritti.
Eurostop manifesterà assieme a tutte le organizzazioni e le persone che stanno con lavoratori ed il popolo francese, per far loro sapere che non sono soli, ma hanno il sostegno e l’ammirazione di tutti gli sfruttati e gli oppressi , nel nostro come in ogni altro paese d’Europa.

Piattaforma Sociale Eurostop

Le prime mobilitazioni annunciate il 14 giugno sono previste a Roma, Milano, Firenze, Bologna..

Il Partito Comunista Spagnolo si dichiara per l’uscita dall’Unione Europea e dall’Euro

di Pedro Montes*

“Come espressione del cambiamento che sta avvenendo, si segnala il documento approvato da una larga maggioranza all’ultimo congresso del PCE, che, dopo un’accurata analisi della situazione in Europa e le conseguenze della moneta unica, dichiara che l’urgente necessità di svincolarsi dall’euro e dall’Unione, è un prerequisito per una politica di lotta contro l’austerità e che pretenda realizzare una politica progressista”.

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“Si alla Brexit, da sinistra”. Parla Sean Hoyle, leader sindacale inglese

Lo scorso 21 maggio, nel corso dell’assemblea nazionale convocata dalla Piattaforma Sociale Eurostop a Napoli, il suo intervento è stato uno dei più interessanti e dei più apprezzati. Il presidente del sindacato britannico dei trasporti, l’Rmt, aderente alla Federazione Sindacale Mondiale di cui fa parte anche l’Unione Sindacale di Base, ha spiegato perché la sua organizzazione ha scelto di stare in prima fila nella battaglia per la Brexit schierandosi apertamente, da posizioni di classe e internazionaliste, nel referendum convocato in Gran Bretagna il prossimo 23 giugno. Abbiamo approfittato della sua presenza a Napoli per rivolgere a Sean Hoyle alcune domande.

Perché un sindacato nel Regno Unito sostiene la Brexit?

L’RMT (sindacato nazionale dei lavoratori delle ferrovie, marittimi e trasporti) sostiene l’uscita dalla UE ormai dal 1979. Sappiamo da tempo che la UE è antidemocratica, creata dai padroni per i padroni.

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