Conclusioni sull’assemblea del 21 maggio a Napoli

Non è stato un Convegno rituale quello tenuto a Napoli, sabato 21 maggio sorso, indetto dalla Piattaforma Sociale Eurostop.

Chi ha seguito i lavori o chi si è documentato – leggendo le prime relazioni già disponibili sul sito: www.eurostop.info.it – si è potuto rendere conto della densità politica della discussione che abbiamo sviluppato e della ricchezza degli approfondimenti che nel corso delle molte ore di dibattito si è accumulata.

Ital/Exit, quindi, non è più solo uno slogan che fa il verso alla più nota Brexit o alla Grexit ma è un percorso di lotta e di organizzazione che sta iniziando ad enuclearsi ed a relazionarsi con le più avanzate e mature espressioni del conflitto politico e sindacale presenti nel nostro paese.

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Solidarietà ai lavoratori francesi in lotta

La piattaforma sociale Eurostop SOLIDARIZZA con i lavoratori francesi: NO alla Unione Europea del Jobs Act

In Francia sta accadendo quello che avrebbe dovuto succedere nel nostro paese. Lavoratori, disoccupati, studenti si stanno mobilitando con determinazione contro il “Jobs Act” transalpino mettendo con le spalle al muro il governo “socialista” di Hollande. I sindacati francesi si stanno dimostrando un punto di difesa delle condizioni di vita di tutti i cittadini e stanno svelando con il conflitto il vergognoso collaborazionismo di CGIL, CISL, UIL in Italia che ormai accettano supinamente tutti i peggiori provvedimenti dei diversi governi che si sono succeduti e per ultimo quello di Renzi.

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Dove e come accumulare le forze per l’Ital/Exit?

Intervento di Sergio Cararo, Rete dei Comunisti

La discussione da tempo in corso sulle possibile strategie di fuoriuscita dall’Unione Europea/Eurozona, rischiano di diventare una battaglia di opinioni e non un dibattito mirato a costruire concretamente una ipotesi di rottura con la gabbia edificata dal polo imperialista europeo.

Per alcuni compagni la via d’uscita non può che essere nazionale, recuperando in tal senso sia lo strumento della Costituzione (che per sua natura è una carta fondativa di uno stato nazionale) che la parola d’ordine della sovranità nazionale. Altri compagni, poco entusiasti dell’impianto costituzionalista e ancor più preoccupati della strumentalizzazione sovranista da parte delle destre, alimentano l’idea di una rottura e fuoriuscita dalla Ue, efficace solo se estesa a tutti o a gran parte dei paesi europei, inclusi i paesi del nucleo duro come Germania e Francia.

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Il Messaggio di Endavant (Catalogna) al meeting Eurostop di Napoli

Dai Paesi Catalani, Endavant (Organizzazione socialista di liberazione nazionale) inviamo tutto il nostro appoggio alla vostra iniziativa.
Non offriamo il nostro appoggio solo a parole, ma anche lottando nel nostro paese per la rottura dell’Unione europea e la costruzione, a partire dalle nazioni del sud Europa, di uno spazio politico al servizio della classe lavoratrice, dove la democrazia non sia solamente una parola, ma dove le nazioni oppresse possano esercitare i propri diritti ed aspirare alla libertà. Lottiamo contro la dittatura della borghesia che ha nel nostro paese come nel vostro un nome concreto: Unione Europea. Lottiamo per il socialismo, il femminismo, la democrazia e l’indipendenza: non otterremo nulla senza rompere le gabbie che ci opprimono. E non le romperemo da soli.
Contiamo con i compagni e le compagne italiane. Abbiamo bisogno della vostra lotta così come speriamo la nostra vi aiuti.

Visca la terra! Visca la classe obrera!

La relazione introduttiva di Giorgio Cremaschi

Sono convinto che in un futuro, speriamo più vicino possibile, ci si chiederà con compassione ed incredulità come sia stato possibile che le decisioni fondamentali del nostro paese, e di molti altri, siano state sottoposte al vaglio ed al giudizio meticoloso di controllori esterni. Come sia stato possibile che un parlamento eletto, seppure con un sistema truffaldino, abbia accettato di rinunciare alla sua sovranità per delegarla ad autorità esterne non elette da nessuno. E soprattutto ci si chiederà come sia stato possibile che le decisioni sul lavoro, sulle pensioni, sulla sanità, sulla scuola, sul sistema produttivo, sulle stesse regole democratiche, siano state prese in funzione del giudizio su di esse da parte di sconosciuti burocrati installati e Bruxelles dalla finanza, dalle banche, dal potere economico multinazionale. Ci si chiederà come sia stato possibile che le generazioni precedenti abbiano rinunciato a decidere sugli aspetti fondamentali della propria vita sociale, economica e politica, accettando il potere quasi assoluto di una entità astratta chiamata Europa. Entità astratta dietro la quale si sono nascosti gli interessi concreti delle élites economiche, delle classi più ricche e delle caste politiche e burocratiche di tutti paesi del continente.

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