Venerdì 29 aprile è prevista la visita di Matteo Renzi a Pisa, per ricordare – insieme alla ministra della (d)istruzione pubblica e al neo presidente CNR Inguscio – i 30 anni dall’inizio delle connessioni Internet nel paese. Ciò avvenne grazie al “cervellone” del Cnuce, il Centro di calcolo elettronico del Cnr, allora posizionato in Via S.Maria.
Sul sito del Institute for New Economic Thinking, @nbsp;@nbsp;un importante contributo di Heiner Flassbeck e Costas Lapavitas chiarisce in maniera definitiva la questione se la forza esportatrice tedesca provenga dalla concorrenza sleale della compressione salariale o dalla mitica produttività germanica. Porre la questione in questi termini è infatti fuorviante, in quanto significa non voler comprendere che in una unione monetaria l’accordo dovrebbe essere di mantenere i salari nominali in linea con la produttività, tenuto conto del tasso di inflazione concordato.
Il Coordinamento nazionale della Piattaforma Sociale Eurostop, riunitosi sabato 9 aprile, ha discusso soprattutto dell’organizzazione di un convegno sull’Unione Europea mettendo a confronto analisi e ipotesi di rottura. Per quanto riguarda la sede, vista anche la particolare vivacità del movimento in quella città, si è optato per Napoli. La data resta quella di Sabato 21 Maggio.
La discussione ha affrontato la proposta di articolazione in due fasi: quella della mattina dedicata a un approfondimento e precisazione delle proposte portate avanti dalla Piattaforma Eurostop, mentre nel pomeriggio si darà spazio a un confronto più articolato e aperto a contributi anche diversi.
Il combinato disposto delle controriforme costituzionali di Renzi e la nuova legge elettorale Italicum sono tutt’altro che atti di semplificazione istituzionale, ma l’esito di un progetto di de-costituzionalizzazione del nostro Paese, che s’inserisce nel solco dei suggerimenti neoliberisti del mondo finanziario e nel progetto di avanzamento dell’Unione Europea.
Sabato 9 Aprile il Coordinamento Nazionale della Piattaforma Sociale Eurostop si è riunito per discutere la ripresa delle iniziative dopo quelle intraprese contro la guerra ed ha deciso di aderire alla manifestazione nazionale che si terrà il 7 Maggio a Roma contro il Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP).
L’accordo che verrà fatto dagli USA e dalla UE interviene pesantemente per restringere ancora di più le già limitate forme di democrazia nei paesi europei e per ridurre ulteriormente i diritti connessi all’accesso ai servizi essenziali come la scuola, la sanità, l’acqua, la previdenza pubblica, che sarebbero oggetto di ulteriori e pesanti privatizzazioni. Si continua così ad operare per far prevalere gli interessi del capitale e dei profitti delle multinazionali USA E UE a scapito delle condizioni di vita dei lavoratori, dei consumatori, dei piccoli agricoltori. Per contrastare questa prospettiva è necessario il 7 Maggio scendere in piazza ma prepararsi anche alla continuità delle mobilitazioni.
Un'area alternativa Mediterranea per rompere la gabbia dell'Unione Europea
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