Tecnologie e mattanze di civili. Le guerre che l’Europa si prepara a combattere

di Stefano Porcari da www.contropiano.org

Le guerre del XXI Secolo si caratterizzano per due fattori: l’uso e la sperimentazione delle tecnologie più avanzate in funzione militare, che riducono al minimo il numero di perdite tra i soldati, e specularmente la mattanza di civili in proporzione assai superiore che rispetto al passato.  Le guerre moderne diventano così un’orgia tecnologica e un concentrato di terrore/terrorismo puro tra la gente normale.

L’Unione Europea sta facendo i conti con entrambi i fattori, ma solo il secondo – a causa degli attentati di Parigi prima e di Bruxelles poi – sta ottenendo la meritata attenzione. Il primo fattore, quello dello sviluppo delle tecnologie di guerra, continua a passare inosservato o sottovalutato ed invece proprio su questo terreno la tabella di marcia innestata dalle classi dominanti europee e dalle istituzioni di Bruxelles, sta bruciando le tappe superando ritardi e arretratezze di anni.  Nel prossimi Consiglio Europeo di giugno, verrà presentato da “mrs. Pesc” Federica Mogherini il documento sull’European Union Global Strategy (Eugs).  Poco più di un mese fa invece un gruppo di esperti nominato dalla Commissione Europea, ha presentato il suo Report sull’European Defence Research.

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4 aprile 1949 – 4 aprile 2016: rompere la NATO e le sue guerre

Eurostop Toscana aderisce e parteciperà alla manifestazione contro la guerra del 2 aprile a Firenze

Loro le guerre, nostri i morti.

Gli attentati di Parigi e Bruxelles fanno parte di una guerra in cui i nostri governanti ci hanno trascinato dopo avere creato il loro nemico. Clinton, Obama e il ministro belga Reynders hanno ammesso le responsabilità dirette e indirette dell’Occidente nella creazione dell’Isis: sostenendo e armando i “ribelli” siriani contro Assad in cui si è affermato il movimento più radicale jihadista, destabilizzando il nord Africa con i bombardamenti del 2011 aprendo spazio per l’insediarsi di cellule terroristiche, mantenendo come principali partner economico-militari Arabia Saudita e Turchia, direttamente implicate nel finanziamento e nel supporto logistico dei tagliagole di Daesh in Siria e in Kurdistan.

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