SE 25 ANNI DI GUERRA VI SEMBRANO POCHI

A tutte e tutti coloro che rifiutano la guerra gli interventi militari il commercio delle armi

Il 16 gennaio 2016 saranno esattamente 25 anni dai primi bombardamenti USA nella prima guerra d’Iraq, con i quali si è dato avvio a quella terza guerra mondiale a pezzi di cui ha parlato Papa Francesco. Questa guerra giustificata per esportare la democrazia e combattere il terrorismo è invece cresciuta su se stessa trascinando tutto il mondo in un piano inclinato che non pare avere fine.
La guerra non è la risposta al terrorismo, che invece alimenta, ma viene generata da sporchi interessi per sporchi affari, dallo scontro sulle fonti energetiche, dai conflitti di potenza, dalla vendita delle armi.
Tutto questo mentre dilagano e si accrescono ingiustizia sociale, miseria, fame, emarginazione e oppressione, neocolonialismo, che fanatismo e terrorismo usano per i loro progetti reazionari.

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El Plan B. Entrevista Con Oskar Lafontaine

Oskar Lafontaine (Sarre, Alemania, 1943) ya no es diputado ni presidente de Die Linke. Pero sigue en activo, y es uno de los impulsores de la  campaña Por un plan B en Europa, lanzada por el líder del Parti de Gauche francés, Jean-Luc Mélenchon, junto al exministro de Finanzas griego Yanis Varufakis y la expresidenta del parlamento heleno Zoe Konstantopoulou –candidata ahora de Unidad Popular– y el italiano Stefano Fassina –Partido Democrático, exviceministro de Economía–.

El debate en torno a un plan B para Europa crece desde el 13 de julio en partidos de izquierdas, si bien no termina de prender en los electorados en su versión más extrema: la de la salida inmediata del euro. En Grecia, Syriza revalidó su victoria y la Unidad Popular logró un 2,8% y el KKE, un 5,4%; y en Portugal este domingo el PCP se quedó por debajo del Bloco de Esquerda, que no está por la salida del euro.

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A tutte le organizzazioni che rifiutano la guerra,  gli interventi militari del governo italiano, Il mercato delle armi.

Carissime carissimi,

Il 16 gennaio 2016 saranno esattamente 25 anni dai primi bombardamenti USA nella prima guerra d’Iraq, con i quali si è dato avvio a quella terza guerra mondiale a pezzi di cui ha parlato Papa Francesco. Questa guerra giustificata per ripristinare il diritto e combattere il terrorismo si è invece alimentata di se stessa trascinando tutto il mondo in un piano inclinato che non pare avere fine. La guerra non è la risposta al terrorismo, ma lo alimenta, come gli sporchi affari, i conflitti di potenza, la vendita delle armi che fanno crescere i conflitti su se stessi.

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Piattaforma Sociale Eurostop. Si procede

La prima assemblea nazionale della Piattaforma Sociale Eurostop tenutasi a Roma sabato 21 novembre, è stata un risultato importante e incoraggiante, ma per consolidare gli obiettivi  e rispettare le molte aspettative emerse, occorre procedere sul piano della stabilità organizzativa e delle iniziative annunciate.

Un movimento di massa – politico e sociale – che rimetta radicalmente in discussione l’adesione dell’Italia all’Unione Europea, all’euro e alla Nato, ossia ai vincoli esterni che stanno trascinando il nostro e gli altri  paesi europei nella povertà, nella guerra e nell’autoritarismo, è il segno distintivo e discriminante della Piattaforma Sociale Eurostop. Sulla base di questi obiettivi procederemo sul percorso indicato dall’assemblea nella nostra azione politica, sociale, sindacale, culturale, sia autonomamente che unitariamente nelle occasioni di convergenza con altre forze della sinistra e dei movimenti sociali che hanno su questi punti posizione diverse dalle nostre.

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Un nuovo sonoro NO dal popolo danese all’Unione Europea

E’ stata una vittoria del popolo contro la classe dominante e l’establishment dell’Unione Europea,  dal momento che i danesi hanno manifestato il 3 dicembre 2015 un sonoro all’integrazione sovranazionale.

Questo significa che la Danimarca non farà automaticamente parte dell’Europol sovranazionale e la legislazione sugli affari penali e civili rimarrà nelle mani del parlamento danese.

Il 53,1% dei votanti ha detto NO, il 46,9% ha detto SI. Ha partecipato il 72% degli elettori.

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